38: Una mattina…

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Dormono, Gennaio 2016

Una mattina come tante ti vedi diverso. Diverso da come eri ieri. Da come hai vissuto fino a ieri. Ieri un tempo vicino, così lontano.

In lontananza, scruti quello che hai progettato: le tue aspirazioni, i tuoi sogni, gli obbiettivi raggiunti, quelli abbandonati. Oramai nel dimenticatoio.

In lontananza, ti rivedi giovane e spensierato. I pomeriggi per il corso con la tua amica di sempre, a parlare di vacanze studio. Di Università, della cena da organizzare per il compleanno di Sabrina.

Vedi i piccoli passi che ti hanno permesso di essere come sei ora. Oggi. Rivedi la tua ribellione, le tue risposte dette a caso. La voglia di esserci. Di diventare per forza qualcuno. La voglia di diventare qualcuno, non per te stesso. Ma, per chi ti stava intorno.

In lontananza, ti vedi piccolo. Lo spazio ed il tempo per un attimo diventano fratelli. Fratelli di sangue. Quell’essere piccolo che ora osservi con la lente di ingrandimento, ti fa tanta tenerezza. Ma, ti dà tanta forza. Quella forza che hai ora, grazie a quel piccolo bambino che giocava spensierato in una campagna sempreverde.

Una mattina come tante, ti vedi diverso. Cambiato. Ti guardi allo specchio. Apparentemente sei sempre tu, ma in realtà il tuo viso esprime qualcosa di nuovo, il tuo corpo parla un linguaggio diverso. Diverso da quello di ieri.

Una mattina di marzo, aprile, maggio, di un mese qualunque, ti guardi allo specchio. In te vedi qualcosa di nuovo. Sei cambiato. Sei cresciuto. E l’hai capito.

Buona serata,

Em@

Canzone di sottofondo, mentre scrivevo il post:

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