68: Notti Insonni

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Prima di notti insonni, oggi 2016

Ci sono notti in cui non riesci a prendere sonno. Pensieri viaggiano senza fermarsi. Si fermano forse in immagini ancora più distorte che non daranno mai senso a quello che vuoi realmente. Ti giri, cambi posizione, conti le pecore, ma niente. Pensi che oggi hai fatto un buon lavoro con i tuoi figli, ma non ti basta. Ti senti inadatta, perché non hai avuto una mamma. Una figura di riferimento. Pensi alle tue amiche così brave, così perfette. Anche se sai che la perfezione non esiste. Ma, costringi la tua mente a seguire quel modello senza macchia.

Accendi la lampada del comodino. Sono le 3.00. Sei sola questa notte, a casa. Tuo marito è fuori per lavoro e tornerà tra una settimana. Non ti fa paura la lontananza. Ti fanno paura i tuoi mostri. Quegli esseri malvagi che si insediano nei tuoi discorsi, mentre parli con la tua vicina di casa. Che ti obbligano a rimandare un appuntamento importante, perché in quel caso la loro voce è più forte della tua.

Prendi un libro per conciliare il sonno. Ma, non riesci a concentrarti. Ti soffermi sempre sulle stesse parole: bambino, bambino grande, bambino oramai ragazzo, ragazzo che non cresce. Ti fanno male quelle parole e solo tu sai perché. Ti fanno tornare in mente quel lunedì di aprile, quando avevi invitato tutti i tuoi parenti per l’ecografia. Per vedere il cuoricino del tuo primo bambino. Tuo padre ti portò quella spilla di tua madre che ti piaceva tanto. Ti ricordi? Ricordi alla perfezione tutti i momenti di quella giornata: la colazione con tuo marito, la casa lasciata in disordine per una buona causa e la fretta di andare dal tuo ginecologo. 120 euro a visita.

Eri contenta della tua felicità. Una felicità che stava per essere condivisa con tuo padre, tua sorella, tuo cugino e i genitori di Simone. Ma, dopo un minuto tutto è cambiato. Sono cambiate le espressioni, i sorrisi si sono trasformati in visi senza forma e il tuo urlo di dolore ha reso gelida una stanza inizialmente calorosa.

Quel cuoricino aveva smesso di battere, di dirti ci sono, di accarezzare il tuo viso da qualche anno spento, di prenderti per mano e consigliarti delle vie da scegliere. Per essere più spontanea, meno rigida.

Ci sono notti in cui non riesci a prendere sonno. Pensieri tornano indietro nel tempo e ti portano a sudare di notte, in una camera senza marito. Mentre tu cerchi di reagire, la luna, che si intravede dalla tua finestra senza persiane, è una tua nemica e non ti lascia dormire.

Notte, 

Em@

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