Tempi diversi

Ore 17.30

Mentre disfo le valigie nella cameretta adolescenziale, improvvisamente torno indietro nel tempo. A quando ero una ragazza.
Ragazza problematica con molte incertezze caratteriali. Un padre assente, una madre forse troppo presente. Ma, per fortuna c’era Lei.
Lei che mi ha aiutato ad uscire fuori. Liberarmi dagli scheletri nascosti che, per molto tempo, mi hanno obbligata a rimanere immobile.
A non agire.
Ripongo con cura tutti i miei vestiti e trovo delle lettere che scrivevo al mio fidanzatino di allora. Un certo Marco. Oggi sposato e con prole.
Vorrei tanto sapere come sta. So che è a Milano e risiede lì da qualche tempo.
Però, assolutamente, non voglio rientrare nella sua vita. Intendiamoci!
Quando si tronca una relazione di anni, come quella che ho avuto con Valerio, qualunque appiglio è buono per colmare un vuoto persistente. Che un tempo era felicità, armonia. Forse pienezza di spirito. Forse.
Ora continuo a sistemare. Dopo: cena.
Dopo cena, uscirò con una mia amica simpatica, di cui sicuramente vi parlerò.

Un saluto,
Anna

Nuovi giorni

Ore 14.40

La giornata appare fresca. Non fredda. Sono seduta alla villa e riposo. Dopo giorni indaffarati, terremoti e ansie varie.
Anche io sono di Chieti, come Em@, e qui la scossa si è sentita distintamente.
Paura e panico che ancora oggi non riesco a razionalizzare, nonostante non sia nella zona dell’epicentro.
Ieri mattina iniziava la mia pausa di riflessione. Dopo aver lasciato il mio fidanzato ed aver fatto i bagagli ed essere tornata a casa dei miei. Una scelta sofferta, ma sentita. Quando due litigano sempre, e per ogni motivo, si deve mettere un punto ed iniziare di nuovo.
Dopo il ponte dovrò cercare una casa e spero che le cose vadano per il verso giusto. O almeno ci spero.
Ora mi godo questo lunedì di apparente calma, sperando che la terra ci lasci in pace, per un po’.
All’orizzonte, un cielo limpido e una famiglia di donne, che gioca a farsi i selfie.

Un saluto,
Anna.