Ore 17.30
Mentre disfo le valigie nella cameretta adolescenziale, improvvisamente torno indietro nel tempo. A quando ero una ragazza.
Ragazza problematica con molte incertezze caratteriali. Un padre assente, una madre forse troppo presente. Ma, per fortuna c’era Lei.
Lei che mi ha aiutato ad uscire fuori. Liberarmi dagli scheletri nascosti che, per molto tempo, mi hanno obbligata a rimanere immobile.
A non agire.
Ripongo con cura tutti i miei vestiti e trovo delle lettere che scrivevo al mio fidanzatino di allora. Un certo Marco. Oggi sposato e con prole.
Vorrei tanto sapere come sta. So che è a Milano e risiede lì da qualche tempo.
Però, assolutamente, non voglio rientrare nella sua vita. Intendiamoci!
Quando si tronca una relazione di anni, come quella che ho avuto con Valerio, qualunque appiglio è buono per colmare un vuoto persistente. Che un tempo era felicità, armonia. Forse pienezza di spirito. Forse.
Ora continuo a sistemare. Dopo: cena.
Dopo cena, uscirò con una mia amica simpatica, di cui sicuramente vi parlerò.
Un saluto,
Anna